L’IPNOSI

L’IPNOSI:  DI COSA SI TRATTA E I SUOI VANTAGGI IN PSICOTERAPIA

Quando si parla di Ipnosi la prima cosa di cui mi rendo conto è che essa suscita ancora molta confusione nel grande pubblico. Questo carattere di nebulosità, intrisa anche ad una sorta di timore e curiosità è connessa principalmente al fatto che essa è stata, e purtroppo è tuttora, alla mercé di svariati personaggi che hanno fatto di essa un fenomeno teatrale e da palcoscenico. Il risultato è che l’ipnosi è a tutt’oggi considerata da molti una pratica “magica”, da temere, in quanto presuppone amnesie e perdita di coscienza.

Nulla di più falso!

La pratica ipnotica utilizzata a livello clinico è tutt’altro. Sebbene affondi le sue radici nel diciottesimo secolo, l’attuale ipnosi clinica si basa sul lavoro dello psichiatra Statunitense Milton H. Erickson, che fece dell’Ipnoterapia il suo cavallo di battaglia.
L’ipnosi Ericksoniana si fonda sul principio chiave che il paziente è in grado di risolvere il suo problema tramite l’utilizzazione di capacità che sono già proprie, ma che non vengono identificate, riconosciute e comprese, rimanendo quindi inespresse. Compito dell’ipnosi è creare un ponte diretto con l’inconscio del paziente al fine di identificare e portare alla sfera conscia le sue risorse per far fronte al suo malessere. Grazie alla sua adattabilità a molteplici situazioni e la sua capacità di permettere un dialogo diretto con l’inconscio la terapia ipnotica viene classificata come terapia breve. Essendo infatti fortemente orientata al sintomo, si propone di raggiungere gli obiettivi in tempi di gran lunga più brevi rispetto ad altre forme di psicoterapia.

Vengono quindi a crollare alcuni miti legati all’immaginario collettivo secondo cui l’ipnotista è in grado di manipolare la volontà altrui, che l’ipnosi è pericolosa, che è possibile che dall’ipnosi non ci si può più svegliare, che si è totalmente incoscienti quando si è nello stato di trance ipnotica, che sotto ipnosi si può essere costretti a rivelare i propri segreti. Luoghi comuni. Nulla di tutto ciò è vero. In ipnosi non è possibile obbligare a far niente che sia contrario alla morale del paziente; quest’ultimo inoltre è consapevole e sarà in grado di ascoltare, rispondere e comportarsi come meglio ritiene per tutta la durata della seduta. Per quanto concerne la pericolosità dell’ipnosi basta solo accennare al fatto che l’ipnosi è uno stato assolutamente naturale che l’essere umano sperimenta più e più volte durante l’arco della giornata, spesso senza rendersene conto; in molti testi si fa spesso riferimento all’esempio del guidatore: vi è mai capitato di guidare l’automobile e raggiungere la destinazione desiderata rispondendo in modo corretto e sicuro agli eventi esterni (fermandovi al semaforo rosso, rallentando in prossimità delle strisce pedonali) pur non riconoscendo di averlo fatto in maniera volontaria? Questo è un chiaro e semplice esempio di dissociazione ipnotica, in cui la parte cosciente e quella incosciente sono in grado di focalizzarsi su processi diversi. Da ciò si evince che la trance ipnotica è uno stato naturale come il dormire o il mangiare e non è assolutamente rischiosa.

I suoi usi in psicoterapia sono molteplici:
Disturbi d’ansia
Attacchi di panico
Fobie
Trattamento analgesico-anestetico (per intolleranza ai farmaci)
Disturbi cardiocircolatori (ipertensione arteriosa, aritmie)
Trattamento del dolore (in oncologia, ostetricia, odontoiatria)
Disturbi dermatologici
Disturbi del sonno
Trattamento di abitudini dannose (fumo, alcool)
Disfunzioni sessuali
Trattamento dei disturbi alimentari

Nella terapia ipnotica lo stato modificato di coscienza viene associato ad una procedura psicoterapica che ha lo scopo di depotenziare gli schemi mentali che creano disagio e malessere, rigenerando nuove associazioni di idee che aiutano il paziente a raggiungere la condizione di benessere desiderata.